La “sindrome della cittadella assediata” è un termine metaforico che descrive un atteggiamento psicologico e comportamentale adottato da individui o gruppi che si sentono costantemente sotto minaccia o attacco, sia esso reale o percepito. Questo concetto può applicarsi a vari contesti, tra cui comunità religiose, gruppi etnici, organizzazioni politiche, e persino nazioni intere.
Per proteggersi dalle minacce percepite, i membri del gruppo tendono a isolarsi dagli altri. Questo isolamento può essere fisico, sociale o culturale, rafforzando ulteriormente la sensazione di essere sotto attacco. Paradossalmente, la percezione di essere assediati può rafforzare la coesione interna del gruppo. I membri si uniscono più strettamente, sviluppano un forte senso di solidarietà e diventano estremamente leali l’uno verso l’altro. I gruppi o individui con questa sindrome possono adottare una postura difensiva aggressiva. Ogni critica o opposizione viene vista come un attacco, e la risposta è spesso sproporzionata o eccessivamente ostile. Cresce un clima di sospetto e paranoia. Le intenzioni degli altri sono costantemente messe in discussione, e si tende a vedere complotti e cospirazioni ovunque. La sfiducia nei confronti degli esterni può impedire alleanze e collaborazioni che potrebbero essere benefiche. Questo isolamento può portare a un impoverimento culturale, economico e sociale.
La sindrome della cittadella assediata può essere sfruttata dal potere costituito come una strategia per controllare e manipolare gruppi, spingendoli all’isolamento e rafforzando la propria posizione di controllo. Questa strategia sfrutta la paura e la percezione di minaccia per dividere, indebolire e gestire gruppi di individui. La riproposizione sempre e comunque di conflitti e tensioni ad ogni livello da parte della comunicazione generalista e degli algoritmi del web spinge chi è già predisposto, a vivere nella continua tensione emotiva.
Partecipare attivamente alla società, concentrandosi su problemi interni, vicini e concreti, è una strategia efficace per promuovere cambiamenti significativi e migliorare la qualità della vita nella propria comunità. Anche di fronte a problemi oggettivamente gravi che attanagliano la società in cui viviamo, è bene tenere sempre a mente che molte volte è la nostra percezione della realtà ad aprirci oppure chiuderci al mondo.