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LA DIGNITA’ SOPRA LA LEGGE

La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.

L’articolo 32 letto insieme all’art. 2 della Costituzione costituisce forse l’evoluzione qualitativa più alta del pensiero giuridico occidentale perché con tali articoli si costruisce un recinto di protezione non solo giuridica ma soprattutto valoriale intorno all’individuo e alla sua inviolabilità come soggetto originario e originale. L’art. 32 della Costituzione si occupa della salute dell’individuo sganciata dalla sola sfera produttivistica ed economistica, ma afferente al benessere psico-fisico.

Infatti, la salute non può essere rinchiusa nell’assenza di malattia, ma ricompresa in un armonico percorso di vita che dovrebbe condurre verso la felicità. L’art. 32 prevede una riserva di legge ai fini dell’applicazione di un obbligo sanitario. Al riguardo, l’argomento sul quale è bene soffermarsi è l’ultimo comma di detto articolo perché il rispetto della persona umana è tutelato dal diritto naturale e non solo da quello positivo. Neanche e soprattutto la legge può violare la dignità della persona. Difatti un sistema giuridico in un dato momento storico e contesto culturale potrebbe non tendere al valore della giustizia, del bene e della verità, per cui potrebbe produrre leggi non giuste che violerebbero il rispetto e la dignità dell’individuo in quanto persona singola e facente parte della società. Si pensi alle leggi razziali della seconda guerra mondiale con le quali si è legittimato (legalmente) l’arresto, la deportazione e l’assassinio di milioni di persone. Per tale motivo, al fine di evitare gli orrori del nazi-fascismo che i nostri padri costituenti hanno previsto una tutela della persona che vada oltre la legge.

Il tradimento dell’uomo verso l’uomo è sempre possibile e la nostra è un’epoca indifferente all’ingiustizia per la perdita del valore della cultura e della conoscenza. La nostra Costituzione cerca di strappare l’uomo dalla sua brutalità verso il mondo vero e autentico, un mondo del buono, del vero e del bello.

L’art. 32 della costituzione va custodito con molta cura e attenzione nei nostri cuori, perché una qualsiasi società è sempre vulnerabile all’orrore. Il bene è complesso e richiede partecipazione, bisogna capire, aspirare, sforzarsi, lottare con se stessi. Fortunatamente possiamo trovare sul nostro cammino delle lanterne che possono aiutarci per dissipare quei fantasmi che l’oscurità ed il sonno della ragione sempre generano. Possiamo ancora studiare le maestose opere di Platone, la Bibbia, il Tao Te Ching, Kant, Max Stirner, Thorstein Veblen, i libri di Sigmund Freud, le teorie di Einstein, le testimonianze di Albert Schweitzer, Varlam Salamov, Aleksandr Solzenitsyn, la scuola di Francoforte, il Prof Sergio Caldarella (nostro contemporaneo che ha ispirato questo modesto contributo) ed altri e “possiamo provare a prendere a prestito i loro occhi chiari e attenti per imparare, attraverso tali pensieri e moniti, la fondamentale irrealtà della follia del potere e le radicali verità della ragione”.

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