Il genere umano come tale ha sempre avvertito il bisogno di darsi regole e valori condivisi, di definire un sentire comune sostenuto da istituzioni in grado di garantire un futuro di pace e sviluppo. Oggi, questo bisogno è ridotto solo ad un sentire, un’inquietudine profonda che non trova per il momento uno spazio pubblico e una voce rappresentativa. In questo senso, le costituzioni democratiche post-belliche, così come la Dichiarazione universale dei diritti umani, costituiscono una grande testimonianza e nello stesso tempo un fatto epocale di svolta capace di cogliere al meglio lo spirito di quel tempo e a cui far riferimento per interpretare lo spirito dei tempi moderni. Questa testimonianza storica ha fissato con il sangue il valore della dignità umana che deve essere posta al di sopra della sovranità degli stati. Le persone prima delle istituzioni e queste al servizio di quelle. Questi devono essere i capisaldi di qualsiasi democrazia. Per la migliore promozione dei diritti della persona e dei popoli lo strumento principe viene individuato nella cultura, nella custodia della memoria storica, nella partecipazione. Il fondamento ultimo del diritto è proprio l’essere umano in quanto tale come intestatario di diritti e libertà fondamentali. Tali diritti e libertà non sono mai concessi dal potere costituito, fosse anche dal legislatore democraticamente eletto, che deve solo limitarsi a riconoscerli.
Mai abbassare la guardia! Mai confidare nelle magnifiche sorti del progresso, mai limitarsi a celebrare pomposi rituali delle nostre carte dei diritti. Nessun punto è mai davvero d’arrivo, nessuna conquista è assicurata una volta per tutte. Infatti, oggi dobbiamo assistere a una serie di fatti inquietanti che devono interrogare le nostre coscienze e con una certa fretta. Ovunque nel mondo c’è un’unica narrazione della realtà, un’informazione unidirezionale che censura silenziando voci dissonanti, altri racconti e visioni, un clima di paura e di incertezza, l’assenza di qualsiasi partecipazione del cittadino alla politica. E’ un momento pericolosissimo per la tenuta della nostra democrazia. Non era questo il mondo che avevamo immaginato dopo il 1945. Pensavamo che certe idee e certe pratiche mai più avrebbero potuto trovare spazio e circolazione in quell’Occidente “civilizzato” e della modernità che per tanta parte è stato responsabile dei peggiori orrori del Novecento. Eppure Primo Levi ci aveva avvertiti: “E’ accaduto, quindi può accadere di nuovo”. Abbiamo permesso, ancora una volta, di mettere nelle mani del “lupo” l’intera gestione della nostra vita! Abbiamo nuovamente abboccato all’amo della follia!
Per tale motivo, in questo dato momento storico, occorre restare sempre vigili, netti nella denuncia e nell’impegno, chiari e coraggiosi nell’assunzione di responsabilità, forti nella pretesa del rispetto del diritto di tutti. Al montare di un clima di paura e di odio si deve reagire costruendo un antiveleno fatto, appunto, di denuncia, coraggio, civiltà, diritti, pace, solidarietà. Libertà e giustizia possono divenire esse stesse codice comune dell’umanità solo grazie a una continua e consapevole mobilitazione. Una mobilitazione non solo dei corpi e di metodo, ma soprattutto del cuore, del nostro spirito. Simone Wiel nel suo scritto Professione di fede, ci dice che “esiste una realtà situata al di fuori del mondo, cioè fuori dallo spazio e del tempo”. Una realtà in cui si manifesta l’esigenza di un bene assoluto nel cuore dell’uomo. La Wiel sostiene che se l’umanità si muove solamente entro i confini del mondo dei sensi si scontrerà con contraddizioni insolubili senza mai trovare quella sacra strada che conduce al bene e all’amore universale. Un’altra realtà oltre il mondo del corpo e dei sensi è l’unico fondamento del bene: le idee, la coscienza, il pensiero, il ragionamento, l’anima. E’ da quest’ultima e solo da essa, che discende tutto il bene che può esistere, ogni principio di bellezza, verità, giustizia, ordine, subordinazione degli uomini ai propri obblighi morali.
Francesco Paolo Schettini
Ehhh si….non dare mai niente per scontato e raggiunto. Tutto è immanente. Grazie Domenico